Violazione del codice della strada. Quando si diventa responsabili di omicidio colposo?

Violazione del codice della strada. Quando si diventa responsabili di omicidio colposo?
29 Novembre 2017: Violazione del codice della strada. Quando si diventa responsabili di omicidio colposo? 29 Novembre 2017

E’ stato portato all’attenzione della Corte di Cassazione il caso di una persona condannata, in primo e secondo grado, per omicidio colposo ex. art. 589 c.p., con violazione delle norme in materia di circolazione stradale, consistita nel fatto di non aver circolato in prossimità del margine destro della carreggiata, così violando il disposto dell’art. 143 C.d.S.,  con il che avrebbe lasciato una direzione laterale più che sufficiente alla autovettura della vittima che, in fase si sorpasso, in un tratto curvilineo, oltrepassava la linea continua di mezzaria ed invadeva parzialmente l’altrui corsia di marcia, scontrandosi  con la vettura dell’imputato, e perdendo la vita a seguito da un altro, successivo scontro.

Nel caso di specie veniva riconosciuto un concorso di colpa e l’imputato, al quale veniva attribuita una responsabilità del 20%, veniva condannato, in solido con il responsabile civile, al risarcimento dei danni subiti dai genitori della vittima.

I giudici di merito pervenivano a tali conclusioni in ragione di un principio più volte ribadito dalla Suprema Corte, secondo cui la disposizione dell’art. 143 CdS dovrebbe essere interpretata nel senso dell’obbligo dell’osservanza della destra rigorosa, proprio al fine di contrastare il pericolo della eventualità che altro veicolo invada la mezzaria non di sua pertinenza. La tesi è stata espressa nel senso che “le norme di comportamento, dettate dall’art. 104 codice stradale [riprodotte nel vigente art. 143 CdS], sono volte inequivocabilmente a contrastare situazioni di pericolo conseguenti alla eventualità che altro veicolo invada la mezzaria non di sua pertinenza. Ne deriva che l’inosservanza dell’obbligo di circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera, si caratterizza come condotta specificamente colposa, atta a contribuire alla produzione dell’evento, qualunque sia la causa di invasione di mezzaria da parte di altro veicolo e quindi anche se si tratta di causa pur essa colposa”.

Con la sentenza n. 50024/17 depositata il 31 ottobre 2017, la Corte di Cassazione, sez. IV Penale, dichiara detto orientamento superato, apparendo maggiormente condivisibili le diverse conclusioni a cui è pervenuta la Corte di legittimità in un caso assolutamente speculare.

Come affermato in quella pronuncia, sotto un profilo teorico si distingue, nell’ambito dell’elemento colposo, da un verso la misura soggettiva della colpa, consistente nella prevedibilità del risultato offensivo e nell’esigibilità della condotta conforme alla regola cautelare, e dall’altro la misura oggettiva della colpa, che si caratterizza per l’individuazione e violazione della regola cautelare e della evitabilità dell’evento dannoso.

Pertanto, il rimprovero colposo deve riguardare la realizzazione di un fatto di reato che poteva essere evitato mediante l’esigibile osservanza delle norme cautelari violate e quindi per poter affermare una responsabilità colposa, cosiddetta “causalità della colpa”, non è sufficiente che il risultato offensivo corrisponda a quel pericolo che la norma cautelare violata intendeva fronteggiare, ma occorre il risultato offensivo corrisponda proprio a quel pericolo che la regola cautelare violata intendeva fronteggiare.

 

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